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Riti e Processioni - Notti del Miserere

   La città è già quasi addormentata quando per le antiche vie del centro storico cominciano ad aggirarsi alcune persone. Sono soprattutto confratelli dell’Arciconfraternita del SS. Crocifisso, i quali, dopo essersi ritrovati in una casa amica oppure in una delle trattorie del paese, si riversano nelle caratteristiche strade del centro storico, partendo dalla Cattedrale.

   Un quadro di rara bellezza si presenta ai loro occhi: la maestosa ed antica Cattedrale romanica che, illuminata dalla luce dorata dell’illuminazione pubblica con i suoi chiaroscuri ricchi di suggestione, si staglia contro il cielo terso tipico delle notti di primavera.

   Anticamente gli abitanti aprivano i propri portoni ai cantori; negli ultimi anni quest’abitudine era andata perduta, ma da qualche anno l’amico Gianluca Sasso e la sua famiglia hanno ripreso questa antica tradizione, spalancando le porte della propria antica abitazione sita in via Seggetiello. Il portone Sasso è ormai divenuto il punto di partenza dei cantori per la propria passeggiata notturna. Uno splendido atrio, precariamente illuminato dalla tenue luce di piccoli lumicini, con le sue finestre a bifore, accoglie i visitatori e dopo pochi minuti risuona delle melodie della Quaresima. Tra una marcia funebre, una botta di Miserere ed un bicchiere di buon vino rosso il tempo scorre veloce mentre è già arrivato il momento di iniziare la passeggiata per le sinuose vie del centro storico.

   I confratelli s’incamminano e di tanto in tanto si fermano, sotto qualche arco oppure in qualche angolo, per cantare il Miserere. Un’emozione strana pervade chi ascolta le note lamentose e struggenti di questo antico canto mentre risuonano nelle strade di questa città che affonda le proprie radici in un passato molto remoto. La notte avanza, la città è assopita da un sonno rinfrancante dopo un giorno di duro lavoro ed i confratelli sono ormai gli unici protagonisti di quella che appare sempre più come una scena teatrale.

   Il percorso è quasi sempre lo stesso: Via Spine, via Scanzati, una sosta davanti alla cappellina dell’Addoloratella, poi verso S. Domenico, ancora una sosta davanti alla chiesa di S. Carlo e poi verso corso Lucilio. Da lì si risale e dopo un paio di soste nel portone Polito e dinanzi alla Chiesa dell’Addolorata, si arriva in piazza Lucilio, per concludere la passeggiata con una botta di Miserere dinanzi al Municipio oppure nel vicolo Seggetiello, da cui si era partiti qualche ora prima. Spesso ci si dirige anche verso l’antico rione S. Leo, tra i più antichi e caratteristici della città, e da lì si risale verso piazza XX Settembre e poi verso il rione Ariella.

   In ogni caso, qualunque sia il percorso, lo scenario non muta. Solo in tarda notte, quando gli amici della Quaresima, ormai stremati, infreddoliti e con la gola secca già corrono con la mente al prossimo venerdì, il gruppo si scioglie con un saluto che è sempre lo stesso: pe’ cient ..anni !

Testo a cura di
Pasquale Ago

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