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Riti e Processioni - Via Crucis

   Ogni Domenica di Quaresima, presso la chiesa di San Giovanni a Villa, viene eseguita, dalla corale dei confratelli del SS. Crocifisso, con l'accompagnamento dell'harmonium, la bellissima Via Crucis musicata da Padre Serafino Marinosci su testo dell'Abate Pietro Metastasio.

   La Via Crucis fu eseguita per la prima volta nella Chiesa nel 1955 e, dopo qualche anno di silenzio concomitante con il commissariamento dell'Arciconfraternita, è stata ripresa nel 1980 e si esegue ancora oggi.

   In questa pagina è spiegato Cos'è la Via Crucis, vengono presentati Padre Serafino Marinosci e Pietro Metastasio, raccontando come nacque la loro Via Crucis.

Testo a cura di
Rosario Ago
- Le 14 Stazioni della Via Crucis »


Cos'è la Via Crucis

   La Via Crucis (VIA DOLOROSA) consiste nella meditazione di alcuni episodi della Passione di Gesù Cristo distribuiti lungo i 500 metri che separano il Pretorio di Pilato dal Calvario. Questa devozione ricevette un forte impulso nei secoli XII-XIV all'epoca delle Crociate, quando fu possibile ricostruire idealmente quel viaggio per le strade di Gerusalemme. Tornando i Crociati e i pellegrini alle proprie terre ebbero cura di erigere nei loro paesi memorie del Calvario, del S. Sepolcro e di altri luoghi della Passione. L'esercizio della Via Crucis con la meditazione della Passione fu largamente diffuso da S. Leonardo da Porto Maurizio ed indulgenziato dalla Santa Chiesa.

Testo tratto da
Via Crucis secondo il metodo di S. Leonardo da Porto Maurizio Missionario Apostolico


Padre Serafino Marinosci

   Padre Serafino Marinosci al secolo Francesco, nacque a Francavilla Fontana da Salvatore e Addolorata Giancola il 17 aprile 1869. Sin dalla tenera età mostrò una forte passione per la Religione e l'arte. Frequentò il convento di Santa Maria della Croce in Francavilla dove si accostò alla musica. Il Maestro Trisolini gli insegnò l'organo e il maestro Sarago il violino.
   Rimasto subito orfano di entrambi i genitori rivelò al rev.do padre Ferdinando di Santa Rosa la sua ferma risoluzione di darsi alla vita monastica, indossando il saio francescano. Quando Padre Ferdinando si accertò che si trattava di vera vocazione lo fece entrare nel convento di Galatone (Le) dei frati minori Alcantarini e fu per sempre padre Serafino della Purità.
   Riassumiamo brevemente le tappe salienti dell'attività artistica di questo fraticello che diverrà "illustre maestro".
   Il 18 marzo 1888 prese i voti semplici, il 3 aprile 1891 i voti solenni in San Pasquale di Taranto, l'11 aprile 1892 fu ordinato sacerdote. E fu proprio a Taranto che, ripresi gli studi musicali, compose la famosa e struggente VIA CRUCIS, o più precisamente "Le 14 stazioni della via crucis" dell'abate Pietro Metastasio, musicate per duo tenori e basso, con accompagnamento di pianoforte o Harmonium, da frate Serafino dei minori Alcantarini di Lecce, ed il Mottetto "Alla Vergine desolata", datata 1894.
   Trasferito nello stesso anno al convento di San Giacomo a Lecce frequentò il corso di armonia col maestro Cazzella, Musicista emerito, già allievo di Gaetano Donizetti, e compose litanie, messe e Tantum ergo.
   Quando il 3 marzo 1895 eseguì in Santa Croce, la monumentale chiesa di Lecce, per la prima volta la sua "Via Crucis", la stampa salentina vaticinò che la fama del fraticello avrebbe varcato i confini della natìa provincia con quei motivi originali ed ispirati che manifestano la purezza e la squisitezza del sentimento religioso dell'autore.
   Il 6 gennaio 1899 trasferito nel convento di San Pasquale a Chiaia in Napoli, frequentò il conservatorio intitolato a San Pietro a Majella, compiendo studi appassionati e severi di contrappunto e fuga. Suoi maestri furono Oronzo Scarano, Nicola D'Arienzo e Paolo Serrao che amava definire il suo allievo "illustre maestro".
   Il suo bagaglio culturale arricchitosi di vastissime cognizioni musicali e da una non comune erudizione scientifica ed estetica nella sublime arte dei suoni, produsse oltre 40 opere di cui alcune restano esempi di genialità e dottrina, come la meravigliosa "Missa pro pace" e la "Messa di reque" a due voci eguali (1908).
   Il 21 novembre 1919 lo colse sorella morte corporale a Napoli, mentre istrumentava l'ultima composizione: La messa pastorale.

Testo tratto da
www.musica-sacra.it - Revisione a cura del Prof. Domenico Camarda (ricercatore storico)


Pietro Metastasio

   Pietro Metastasio alias Pietro Trapassi (grecizzato in Metastasio) nacque a Roma nel 1698 da una modesta famiglia borghese.
   Il suo precoce talento poetico fu notato dal Gravina che lo istruì nelle materie classiche, istruzione in seguito arricchita dagli studi filosofici intrapresi sotto la guida del cartesiano Gregorio Caloprese.
   Nel 1715, dietro consiglio del Gravina (che morirà nel 1718 nominandolo erede), cominciò a studiare legge e prese gli ordini minori, abbandonando la poesia.
   Nel 1718 fu a Napoli per praticare la professione di avvocato; qui riprese a scrivere versi e melodrammi e qui conobbe la cantante Marianna Bulgarelli, detta la Romanina, la quale, negli anni seguenti, si dedicò completamente a lui.
   Nel 1730 fu chiamato a Vienna come successore di Apostolo Zeno e ben presto alla Romanina si sostituì, quale sua protettrice, l'imperatrice Maria Teresa d'Austria, la cui morte, avvenuta nel 1780, gettò nel completo sconforto l'anziano poeta. I suoi ultimi anni furono molto malinconici: nonostante gli entusiasti tributi di cui era continuo oggetto (anche da parte della corte) e nonostante l'amicizia degli artisti da cui era circondato, Metastasio si lamentava di avere ormai perso la sua vena poetica.
   Si spense a Vienna nel 1782.
   Dotato di un temperamento pacato che lo portò a preferire l'ideale di una vita decorosamente vissuta a quello delle gesta eroiche, Metastasio fu il miglior poeta dell'Arcadia e, insieme a Zeno, uno dei maggiori riformatori del melodramma.
   Specialista in "drammi per musica" ed abilissimo nel riuscire ad equilibrare gli impulsi sentimentali e la vis drammatica degli eventi narrati, mise in versi le ben note "strofette" della Via Crucis, fornendo il testo ai musicisti, che poi fu utilizzato anche da padre Serafino Marinosci.

Testo tratto da
www.liberliber.it - Note biografiche a cura di Maria Agostinelli


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